lunedì 7 maggio 2012

Addio vitamina D, è stato bello conoscerti.


Ah, beata ignoranza.
Ah, beato subconscio che mi ha permesso di pensare(?) che non avrei avuto bisogno di portare in valigia nessun vestito pesante perchè: "Figuriamoci è quasi maggio cribbio, anche nel Paese dei Maglioni farà caldo."
Ero stata avvisata, ma me ne sono fregata. Quindi goodbye maglioni di lana, stivali, cappotti. Welcome gonne all'uncinetto, vestiti leggeri e maglioncini di cotone.


Ma quando mai, dico, quando mai, mia madre mi ha permesso di fare la valigia da sola. Lei, lo so che lo sa che ogni volta dimentico qualcosa. Questo giro ho dimenticato le chiavi della SUA macchina nella MIA giacca imbarcata nella MIA valigia. Non so come, nè perchè, non mi abbia ancora ucciso a distanza.
Ma il karma si sa, ha diversi modi per vendicarsi. Per esempio, facendo diluviare tutti i giorni.
Fregandosene del fatto che l'equazione italiana per maggio è: Maggio=sole e caldo sempre e comunque, qui la situazione sta degenerando.
Il mio pallidume sta degenerando e cosa incredibile, sto diventando trasparente.
Sento la vitamina D che se ne va dal mio corpo. Sento il freddo che entra nelle ossa. Sento che necessito di tornare al sole, almeno per 5 minuti.

Un autoctono mi spiegava una regola fondamentale del Paese dei Maglioni. Mentre stavamo rifugiati in un negozio qualsiasi (ehm ehm, quello dove praticamente ormai vivo) a guardare la nascita della seconda Venezia con il clima monsonico, mi ha detto che qui, se ci sono 20° è obbligatorio che piova. Non può essere diversamente. E se piove da tre settimane, è perchè sono tre settimane che ci sono 20°.
Ovviamente, non sono davvero 20°. Perchè forse per lui, vissuto in queste lande desolate per molto tempo, la percezione fisica di 10° gradi umidi-umidi, può sembrare quella di 20°. Ma per me, piccolo essere mediterraneo, vi assicuro che questi non sono 20° ma se mai 5° con il 150% di umidità.

Nessun negozio ovviamente vende più nessun tipo di vestiario semi-invernale. Anzi, con le loro vetrine con le canotte, che osservo solitamente mentre sono sferzata da un vento gelido (giuro, gelido), sembra quasi che mi vogliano prendere per i fondelli.
Almeno le sedie, possono avere i loro vestiti. Come fossero essere umani, possono cambiare vestito quando vogliono. Magari sono anche più furbe di me e indossano abiti pesanti.  E io posso abbracciarle così da sembrare una pervertita che vuole le coccole dalle sedie. Ma almeno riceverò un po' di calore.









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