martedì 15 aprile 2014

#52 weeks project #14-15


Lo so, LO SO. Ma questo giro (come tutte le altre volte) ho una scusa.

1.il trasloco e' quasi ultimato. E' iniziato una settimana fa e oggi, adesso proprio, sto iniziando a respirare. Ho sistemato la casa che e' senza mobili. Dormiamo su un materasso gonfiabile, e ogni cosa che cade fa l'eco.
Siamo e sono, felicissima!

2. Col cambiamento di casa, non vivo piu' attaccata al lavoro, e pure io come ogni persona normale prendo il bus. Lo prendo agli stessi orari di quanto andavo a scuola. Se parte ai 23 io ai 15 esco di casa. Non succedera' piu' di uscire di casa alle 7.15 come capitava allora. Le piccole grandi gioie di diventare grandi.

3.Il secondo giorno che ho dormito qui, ho incastrato la tapparella. Immaginatevi la scena col valoroso uomo che sclera e io sull'orlo delle lacrime. Passate poi alla fine della giornata quando qualsiasi vettura che passava vedeva questa situazione: un ragazzo arrampicato sulla finestra che spingeva in giu' una tapparella che non voleva saperne di scendere, alla cui gamba era attaccata una ragazzina (embe' si.) spaurita con l'ipad in mano mentre mostrava allo stesso ipad la situazione e che urlava nelle cuffie.
Un sentito grazie a quel santo di mio suocero che ci ha guidato in questo problema.
Golden team ha battuto la tapparella ovviamente.

4.Ho la lavastoviglie. HO LA LAVASTOVIGLIE!
Ne ho fatte 4 riempite di cose a caso, con la scusa che cosi' si disinfettavano meglio.
Ho le tapparelle!Voi, non avete idea di come il mio corpo stia reagendo positivamente alla cosa: sembra due anni che non dormo.

5.Abbiamo lasciato la vecchia casa, ritornata in una forma splendente. "Guarda che hai fatto a questa casa" mi ha urlato il valoroso uomo. Traumatizzata, sto buttando via di tutto. Sto per abbracciare l'idea di casa zen: vuota e con nulla dentro.
Il valoroso uomo non vuole portare su nemmeno i miei poveri 50 paia di scarpe.

6. Eravamo al corso fidanzati che e' sfociato in un corso dove la gente esprimeva o meno la propria opinione sul Lussemburgo. Sono rimasta calma e zitta. Ci ho riflettuto.
Molti vengono qui, e non fanno altro che lamentarsi. E' una merda. Non e' la mia citta'.
Palermo/Milano/Cantu' sono piu' attive.
Io non ho mai avuto questo problema, il contrario anzi. Ho sofferto perche' circondata da persone di questo genere, che non avevano nessuna spinta ad uscire per cercare il nuovo di questa citta'. Non sono mai stata cosi' bene, come qui. Dopo il brutto periodo e' andato tutto bene. Una volta una ragazza mi ha detto: ci passiamo tutti, e' brutto, ma tieni duro, perche' io ero come te ma ora non andrei piu' via.
Ora sono io quella ragazza. Sento che sto bene, ho trovato la mia dimensione, e mi sento 100 volte di piu' me stessa qui che in Italia. Perche' qui sono piu' libera.
Ma la cosa peggiore e' che non solo qui succedono queste cose. Siamo circondati ovunque da gente cosi'. E piu' ci diciamo che e' uno schifo, peggio va, fidatevi.
E allora forse, mi sarei dovuta alzare per dire: che minchia dite? Perfino per me, amante dell'arte, ci sono mille cose da fare. Non ci si sta dietro, ragazzi. Manco a Milano durante la Fashion week.
Non va bene che la gente pensi cosi'. Mi lasciano perplessa sul loro modo di vedere la vita.
(come si e' ben capito sono per il regime autoritario dove si impone solo il mio modo di vedere le cose)

7. Dall'altra parte, i miei genitori sabato sera hanno preso un bus e son andati a Venezia. Li aspettava la visita guidata della Basilica di San Marco, solo per il loro gruppo. Mamma mi ha raccontato come la basilica fosse immersa nel silenzio e nel buio e mano a mano tutto si e' illuminato.
Li ho invidiati. Molto, moltissimo. Perche' qui queste cose non ci sono. Fondamentalmente, manca la materia prima: l'arte italiana. E allora, tienamocela stretta, e a loro che si lamentano del Lussemburgo chiedo: cosa facevate di diverso in Italia? Andavate davvero a viverla la vostra Italia?



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