lunedì 25 novembre 2013

Cosa regalare al fratello/sorella per Natale

Essendo il 2 dicembre, possiamo dichiarare aperte le danze per un nuova edizione di Cosa regalare a Chi.
Che, attenzione attenzione, sara' ancora piu' utile per voi quest'anno.
Non vi dico altro.

Quest'anno cerchero' in lungo in largo regali con differenti budget, anche regali chiamati aggratis.
Ma bando alle parole, iniziamo con una piccola selezione fatta per il fratellino/one.
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A casa mia e' arrivata la febbre Iphone. Da crica una settimana tutti e 4 possediamo un Iphone. Mia madre e' stata l'ultima, e credo che faccia un po' fatica ad abituarsi, considerando che su whatsup c'e' un silenzio stampa che dura da giorni. Con circa 15 euro, vi aggiudicate una bella cover ecofriendly come la chiamano loro su Etsy. Il fratellino/one, apprezzera'.

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Vostro fratello, come il mio non fa altro che ascoltare la musica? Con 60 euro gli regalate il cappello perfetto.
Tutto in lana. Cosi' tiene pure caldo.
Basta che la foto non lo convinca a farsi il capello a frangia come quando aveva 16 anni. (Si parlo a te, fratello)


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Se invece sentite che il tempo sta passando, e che state crescendo e state entrando tutti e due nel mondo degli adulti, un bel paio di gemelli e fermacravatta fanno sempre al caso vostro. Vi propongo questi, ispirazione Lego, che sono vostri per circa 16 euro. Ma su Etsy ne trovate un'ampia selezione per tutti i gusti.


Siete invece alla ricerca di un bel regalo per la sorella? E che problema c'e'!
Non siete mica il fidanzato, che ha molta pressione addosso per Natale.
Alla sorella basta un pensierino giusto?
Alla fine se avete anche voi una fidanzata, come fate a gestirle tutte e due?
Ci penzo io, tranquilli.

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Ma dai, ma quanto carino e' cosi' gattoso questo anello? Per vostra sorella uno sforzo potreste comunque farlo. Uno sforzo da 45 euri. Su dai. Vi amera' sappiatelo.

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 Se 45 euri per vostra sorella vi sembra un'esagerazione allora potete anche andare a quel paese optare per una cintura, un accessorio con cui non si sbaglia mai. Dorata, per le feste, che richiama il trend di stagione di cui voi maschietti dubito sappiate qualcosa.
Questa di &otherstories costa 25euro, ed e' in pelle. Considerando che non e' un negozio che si trova dietro ogni angolo, farete una sorella felice in piu' nel mondo.
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Ma se 25 euri e' il vostro budget per il regalo alla fidanzata vergognatevi, potete sempre optare per il cappello con le orecchiette. Se ne vedo a migliaia ovunque ormai. Con 10 euri lo trovate da Zara.

Poi non ditemi che non vi ho avvisato pero', eh.


venerdì 22 novembre 2013

Frock Friday: la gonna leopardo

Era tradizione per me, al compleanno ricevere pigiami dalla prozia, e regali cosi' d'avanguardia da mia zia, che ormai ero preparata.
Mia zia per me era una regina di stile.
La vedevamo poco, ma ragazzi, mai che fosse mal vestita. Non ha visto lo scempio creato da h&m nella moda, ma Zara si stava diffondendo quando lei se n'e' andata.
Adoravo andare da lei, proprio perche' non ci andavo quasi mai.
Una casa dallo stile inglese, con un grande ritratto e il caminetto davanti al divano.
L'armadio racchiudeva delle rarita', cosi' squisite che me le immaginavo.
Non sapevo di preciso cosa celavano quelle ante del mistero, ma sapevo che erano tutte cose splendide, di alta sartoria, di Prada e di altre grandi marche italiani.
O forse era sola la mia immaginazione?

Ma adorava vestirvi, oh come lo adorava. Mi sa che e' anche grazie ai suoi geni che sono cosi'.
Avevo undici anni quando mi ha portato al mio primo vero pomeriggio si shopping, dove abbiamo parlato e provato vestiti. Prima dalla Coin, dove ho preso un paio di jeans e una decorazione a forma di cuore che ancora ho a casa. E poi, siamo andati in quel ben di Dio che era Fiorucci. Oggi al suo posto, c'e' L'Excelsior, quello di Milano che ha aperto a Verona.
Ma durante la mia adolescenza, adoravo Fiorucci. Andavamo sempre a farci un paio di giri, a sognare di comprarci qualcosa.
Quella volta con la zia, avevamo guardato un sacco di cose.

E' uno dei piu' bei ricordi che ho con lei.

Due anni dopo, nella mie ormai adolescenza, con lei ero un po' piu' scontrosa, piu' che altro perche' non la vedevo molto. Non ho mai visto molto la zia, per quello forse, penso ancora oggi che sia in giro per il mondo per qualche viaggio.
Insomma, ero un po' acida ne suoi confronti.
Per il mio 13esimo compleanno mi ha regalato una mini leopardata che ho fatto finta di amare.
La detestavo, non mi piaceva per niente. Ero nella fase solo pantaloni e di colori neutri, sia mai che mi faccia notare. E lei mi esce con quella cosa li'.
Quanto era avanti mia zia. Se fosse qui, non so cosa direbbe riguardo a tutto sto leopardo.
Tra l'altro era una mini fatta con un tessuto mezzo peloso, morbidissimo.

Non la volevo mai mettere, e la mia intenzione era quella di nasconderla nell'armadio.
Effettivamente l'ho messa gran poco. Ma mi ricordo cosa mi aveva detto:
"Indossala solo con un completo tutto nero, dalla maglia alle scarpe. Il leopardato va dosato, solo cosi' non sembra kitch."
SANTE PAROLE ZIA.
E questo, in ogni caso, e' rimasto un mio mantra.
L'ho messa alla festa del mio compleanno, quell'anno.
E poi forse un paio di volte.
ovviamente nella fase ribelle ho dovuto aggiungere una camicia beige CON LA CERNIERA sopra il lupetto nero.

Non so dove sia sparita.
Ai miei 18 anni, la zia invece finge di regalarmi un pigiama, giusto per scongiurare la tradizione. Invece mi regala una baguette. Ancora una volta anticipa tutto e tutti, soprattutto il mio stile.
Quanto l'ho usata.
E ora anche lei e' nell'armadio, che fa compagnia ad una sua borsa di cui mi sono appropiata.
Sono in Italia nell'armadio, ma non riesco a darle via.
Portano ancora il suo profumo.



giovedì 21 novembre 2013

Ci eravamo tanto amati: Valentino mi ha strappato il cuore

Le ultime sfilate mi hanno confermato, che se fossi ricca, tipo ereditiera o cosa del genere, e se fossi anche alta e magra, mi vestirei solo di Valentino.
Io non so cosa mi sia successo, ma sono innamorata pazza di questo duo.
A partire dalle famose Rockstud, dentro di me e' successo qualcosa.
Solo sulla collezione di borse, sempre e ancora con le borchie, ho qualche dubbio.
Ma come si fa a non innamorarsi di queste opere d'arte?

Ogni tanto entro nei grandi magazzini, e vado a toccare i tessuti, a sentire i rilievi del pizzo, osservandone i colori cosi' magnifici.
Per la collezione di questo inverno si ritrova molto di quello stile liberty, che ha caratterizzato l'inizio del secolo scorso.
Vestiti austeri ma vivaci, li chiamo io.
Perche' ricordano nelle forme e nei tessuti, quelle dame dei primi del Novecento.
Ma i colori vivaci che risaltano sul nero e sul bianco, ci ricordano che siamo nel 2013, e stiamo per affrontare l'inverno, senza paura di indossare composizioni floreali e abiti di pizzo.





Come vorrei essere quella finta-brava ragazza che si veste Valentino.
Intanto noi mortali ci possiamo consolare con le custodie liberty del burro cacao di Andrea Garland.


Notate anche voi una certa somiglianza?

mercoledì 20 novembre 2013

La Svampi prova la palestra

Succede che ad un certo punto la palestra e' toccata pure a me.
Dopo le banchettate di quest'estate, mi ero messa seriamente a correre.
Sono andata una volta con un collega del valoroso uomo, il quale mi ha fatto correre due ore di filato e alla fine non avevo piu' fiato manco per dire "ahia".  Il suo mantra era: senti il dolore, accoglilo e convivici.
Non ho camminato normale per una settimana dopo. Eccome se ci ho convissuto col dolore.

Mi ci sono messa con un'amica, seriamente abbiamo iniziato a fare due-tre volte a settimana una bella corsa da un'ora circa. Tra donne e' comodo, si corre ma si tiene un po' di fiato per parlare.
Fino a che, non e' arrivato il freddo.
Il buio pesto.
La cosidetta ZEROVOGLIADIUSCIRE.

Ho tergiversato due o tre settimane prima di tornare in Italia per la prima prova del vestito.
Si, sapevo di non essere in forma.
E infatti. Lo provo e non posso respirare se no gli spilli si staccano e mi pungono la schiena.
Mi guardo di profilo e realizzo: MIO DIO SEMBRO INCINTA.

E fu cosi' che mi ritrovai in palestra.
La mia coach mi ha chiesto quali sono i miei obiettivi.
"Fare in modo che la mia pancia non assomiglia a una pancia incinta"
E allora l'unica soluzione si chiama: l'ADDOMINALE ASSASSINO.
Seguo i corsi che posso, perche' qui l'ultimo lo fanno alle 7 di sera. La prima volta ho fatto GAG e poi step.
Mi sentivo un po' come la Zitella, ma in realta' piu' andavo avanti, piu' mi sentivo semplicemente una RINCOGLIONITA.
Gambe che tremano, addominali che non esistono, accompagna da Lady Gaga che urla: Born This Wayyyyy. Pero' quanto mi gasano i minuti iniziali.
E nel sottofondo l'istruttrice che parla francese, ma io non ci capisco 'na cippa.
Vabbeh, finito Gag, ho pensato bene di continuare con Step.
Chiaramente, ultima fila, la fila della vergogna.
Io vedo tutti, posso seguire i loro passi visto che non capisco nulla.
Partiamo:
cammina
step normale
ginocchio in su a destra, scendi, ginocchio in su a sinistra, scendi.
ginocchio in su a destra per tre volte, scendi, ginocchio a sinistra per tre volte scendi. E quando lo fai dai uno slancio anche al braccio che cosi' sembri anche una PRO.

E poi, mi sono persa.
C'era anche una piroetta da fare, sono sicura.
E di fianco chi ho? La gasatona di turno. Una figa assurda, per di piu' spagnola.
LA ODIO. Salta come un ossessa, ma dico che salti a fare se ti dice di camminare?
E poi FA TUTTO GIUSTO.
Non vi parlo nemmeno della casalinga disperata in prima fila, che non ne sbaglia una e fa palestra da cosi' tanto tempo che ormai manco suda piu' per la fatica.
Alla fine del corso l'istruttrice ci dice: "oggi non abbiamo fatto molto cardio, ma alla fine era importante imparare i passi lentamente"
Ah, ma quello era lentamente e non era cardio?

Ho cosi' l'ansia della coreografia che oggi dopo la doccia l'ho ripassata, perche' mie care simpatiche compagne di Step, voi non mi battete.
L'odio che mi scaturisce la palestra, non l'avevo mai avuto. Sono sempre stata una mammoletta negli sport di gruppo (celebre quando alle medie giocando a basket cercavo di fare canestro nel mio stesso canestro), mi hanno sempre chiamata PANTALONA per un motivo.

Ieri ho finito step, e ho raggiunto l'amica sul tapis roulant.
Ora, sara' che io quando corro mi guardo attorno, ma il tapis e' di una noia assurda.
Non faccio altro che guardare l'ora, nonostante sulla tivi ieri passassero i video musicali della mia adolescenza.
Ho la musica a palla, imposto una corsetta di 45 minuti (alla fine io mi definisco una runner, ah! come me la tiro), pendenza 2 e velocita' 8.7. In poche parole, faccio la splendida.
Dopo 5 minuti, sto letteralmente morendo. Cerco di resistere, di non guardare il tempo e di concentrarmi su Eagle Eye Cherry che canta. Toh guarda ci sono anche i Linkin Park...
E BAM.
Il tappeto si ferma e io rischio di essere scaraventata via.
Quando sono stanca inizio a correre con le braccia sempre piu' vicine al seno ma senza dargli veramente un senso, in poche parole faccio lo SBRACCIO. Solo che questi cosi' hanno lo stop di emergenza esattamente dove sbraccio le braccia stanche.

Era la prima volta che mi capitava, mi ripiglio e parto per gli ultimi 15 minuti. Visto che sono gli ultimi 15, faccio di nuovo la splendida. Ma gia' a 3 minuti, VOGLIO SCAPPARE.
Penso alla soddisfazione di terminare la corsa, della cena che poi mi godro', di come era bello il cantante dei Savage Garden, ma nulla sbraccio di nuovo e di nuovo blocco il tapis in corsa, rischiando di volare. Per fortuna mi ero attaccata il coso di emergenza, che sembra il guinzaglio per i bambini. La rinco della palestra, la chiamavano.

Non voglio manco sapere cosa pensasse la gente di fianco e dietro di me.
Grazie al cielo, alle otto e mezza di sera la palestra e' quasi deserta.
Ma dal quel momento, basta.
Ho mollato li' l'allenamento. Ci vediamo domani palestra, per nuovo round di Step, Addominali e quant'altro.
Ho iniziato da due settimane, e mi chiedo se ne usciro' viva a giugno.
Viva si, e oltremodo faiga spero.
Spagnola, spostati va', che mo te faccio vedere io come si fa.

martedì 19 novembre 2013

AAA cercasi calendario dell'avvento per il Faildate

La sentite anche voi quest'aria fresca, a dir poco gelida?
Quella sensazione di pigrizia, di quando avete voglia solo di stare sul divano con la copertina?
Dai, ormai ci siamo.
Il Natale sta arrivando, e noi siamo pronti ad accoglierlo in tenuta antigelo. Tenuta che non e' mai, dico mai, alla moda. E ci fa sembrare sempre sceme.
Tutto cio', se abitate sopra Roma.
Visto che laggiu' domenica faceva SOLE E CALDO.
Amica Frap, ti invidio.

Natale arriva, e con lui la voglia di decorare il buco di casa.
Per il mio calendario dell'avvento, mi sono messa alla ricerca di qualcosa di originale su Pinterest.
NON NE SONO VENUTA FUORI.

Posso solo dirvi che li ho salvati tutti, e li ho suddivisi in varie categorie.
Ma non ho assolutamente idea di quale, finira' per essere il mio fail-calendario.

Partiamo dai piu' simpatici.
Quelli con il cartoncino della carta igienica, chiamati anche: Speriamo che non puzzino.





Soprattutto quando guardo l'ultimo la domanda che mi sorge spontanea e': MA USANO LA CARTA AL POSTO DEL BIDET?


Quelli delle nuvole e delle cose appese.








Soprannominati anche: quelli che sanno quello che fanno.


Ci sono poi, quelli delle scatole.
Di tutte le forme geometrici possibili, che ti domandi come diamine abbiano fatto a non impazzire nel fare tutti quei cosetti li.











I cosidenominati: Quelli fatti da i PRO che amano far vedere quanto sono PRO nei calendari dell'avvento.

a me piace tanto lui. amore a prima vista.

 ma anche loro sono teneriteneri.









Mentre ho scoperto grande amore e stima per chi, ha l'orgoglio di postare queste cose facili facili.
Uno in particolare si adatterebbe alle mie capacita' manuali.






Infine, quelli per chi non sa dire di no alla bevuta quotidiana per celebrare il Santo Natale. (...)


Lattine di birra, una al giorno.

Una Bottiglia per celebrare, al giorno.

Poi arrivi al natale con la cirrosi epatica, ma cosa volete che sia?






Allora, che mi dite?


lunedì 18 novembre 2013

Guest Post: Buon Compleanno!

Egocentrica come sono, non potevo che pubblicare il mio primo guest post, riguardante il mio fantastico regalo di compleanno.
Fortuna vuole, che una delle mie piu' care amiche, sappia scrivere (anche meglio di me EHM).
Vi lascio alla lettura.
Non prima di essermi autocelebrata: guest post?cioe' sembro quasi famosa!!



Chi fai(l) da se fail per tre…avanti le schifezze quindi!
Dato che la nostra Svampi ha compiuto da poco venti-e-non-si-dice-quanti anni ed è tornata a trovarci qui al sud per qualche giorno abbiamo deciso di farle un regalo che rispettasse il suo status di emigrata al nord, nel cosiddetto “paese dei maglioni”. E così sono spuntati pacchetti regalo con una copertona rossa pelosotta e un set di due tazze, una da caffè e una da the.
Tuttavia come non onorare anche la regina del DIY del nostro gruppo? Non potendo fare nulla alla coperta (anche perché non l’ho comprata io direttamente) mi sono lanciata a cercare qualche altra idea su cui, letteralmente, mettere le mani.
Ringraziamo chi ha inventato Pinterest e le board, avendo trovato la to do list di Muffin di Plastica era come sfogliare il suo elenco dei desiderata per il compleanno; la decisione è ricaduta sulle tazze colorate a mano, meglio note come sharpie mug.
Bene, ma decidere è solo il primo facile passo…

L’idea iniziale, lo ammetto e Vale perdonami, era diversa da quello che è venuto fuori. Ero partita bella convinta a realizzare  queste due eleganti tazze da the “Monsieur-Madamoiselle” che avevo trovato qui.



Ho comprato due tazze con l’idea di farne una per lei e una per il valoroso  uomo; beh, diciamo solo che sono venute una schifezza.
I miei disegni erano decisamente più tremolanti e le scritte, non parliamone nemmeno.

E ora?
Fortuna ha voluto che la previdenza e la grande fiducia nelle mie doti di crafter mi avevano fatto comprare una tazza grande e una da caffè in più, sai mai…
Dato che il mai è arrivato subito sono passata direttamente alla versione 2.0, che per fortuna mia e della festeggiata si è rivelato abbastanza poco fail.
Per la tazza grande sono rimasta sul semplice (ero ancora un po’ infastidita dal macello delle prime tazze) e mi sono limitata a disegnare una bustina da the e alcune decorazioni:






Rincuorata dal risultato con quella da caffè sono finalmente riuscita a usare una frase di un bigliettino da visita di un coffee shop londinese che da qualche anno mi fissa dalla bacheca sulla scrivania ovunque vada:

“drink coffee: do stupid things with more energy”

mi sembrava perfetta! Ed ecco il risultato…




Ora naturalmente manca solo la foto complessiva; divano più coperta più tazza di cioccolata, il kit contro il grande freddo.
Buon compleanno!



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