venerdì 30 settembre 2011

Un caldo autunno.

Non so li' da voi, ma qui il tempo sta giocando brutti scherzi. Puntuale come la sessione autunnale ecco che e' arrivata un'ondata di freddo. Se freddo si puo' intendere questo caldo assurdo che nemmeno a luglio c'era.

Bella fregatura. Le donne non possono girare scoperte causa perdita abbronzatura che dona 10 punti in piu' di bellezza estiva. Per non parlare della ceretta alla gambe che deve ancora essere fatta da agosto. Non voglio nemmeno sentire qualcosa sulle previsioni del tempo catastrofico che doveva arrivare in questo periodo. Tra queste e le vetrine che gia' a luglio mostravano i cappotti, qui non si e' fatto altro che acquistare trench, maglioni, stivali antipioggia, calze di lana...e ora ci si ritrova a dovere indossare vestiti estivi sperando solo di non svelare gli antichi segreti delle gambe pelose prontamente celate alla vista.

Ma qualcosa di bello c'e' davvero. Per esempio poter prendere il pranzo e organizzare un picnic tra amici nella pausa dal lavoro. Ovviamente solo se avete un parco vicino all'ufficio e magari sotto la scrivania avete la cesta di vimini pronta.
E per evitare di essere sgamati dal capo, proporrei l'uso di questa scatola:

Contenitore cilindrico il cui coperchio si usa come tavolino, lo si puo' decorare facendo finta che sia una di quelle scatole arancioni che ti danno quando compri una bella borsa da Hermes: poi bisogna capire se con il vostro stipendio una borsa del genere non si possa comprare. Se no il palco col capo cade in un battibaleno. Infatti lui e' ben cosciente di quanto queste delizie costino, grazie allo shopping della moglie.

E per i piatti, non vi preoccupate. Se prendete quelli della linea Ilil, li potete 'vestire' a vostro piacimento: a lato del piatto infatti c'e' un'asola, alla quale si aggancia il tovagliolo con un bottone. Il bottone e il tovagliolo possono essere di vari colori, e se andate sul loro sito scoprirete che anche i piatti hanno i loro trends. Per non parlare che vengono venduti in taglia S, M, L. Adesso, voi non ve li immaginate a parlarsi tra loro e fare la gara tra chi e' meglio vestito?

Per non parlare delle proprietarie. Altroche' lavoro, i vostri capi inizieranno a pensare di essere finiti in uno di quei negozi dedicati alla casa splendidi per le donne e odiosi per gli uomini. Se avete un capo un po' acidello, magari facendogli credere di essere proprio in uno di quei negozi, fara' la pausa lunga e vi lascera' in pace voi e la vostra cesta del picnic fintamente Hermes.


Per i piatti:

www.ilil.it/

Per i contenitori:

studio-juju.com/

martedì 27 settembre 2011

L'arte non è cosa nostra.

Eh si, la casa perfetta. Il moroso valoroso, una bella città in cui vivere. Crepate di invidia vero?
Beh signori, non è tutto oro quel che luccica. La casa è in centro, scendiamo e abbiamo il bar di fiducia, la pasticceria, la libreria. Ma come tutte le case vecchie abbiamo un problema.
Inizia al mattino, e con un rumore inquietante continua fino a che non si sente tubare.
Al posto di vicini guardoni noi abbiamo dei simpatici piccioni che non stanno mai zitti.

Nelle corte interna la lotta con i questi da parte delle varie case limitrofe lascia sul terreno feriti e munizioni: cd veccchi distrutti, capsule di veleno, e tanta, tanta presenza di prodotti piccioneschi.
Diciamo che non ne possiamo più. La vicina di casa è al limite della sopportazione, noi pure. Abbiamo iniziato una guerra sul pianerottolo con il valoroso uomo pronto a spaventare ogni piccolo uccello schifoso che si posi sulla finestra. Il punto fondamentale è che c'è un buco sul sotto tetto dove questi esseri in mondi hanno fatto la casa. Ormai nelle passeggiate in città vediamo quelli che hanno il nido da noi e li riusciamo anche a chiamare per nome. E loro ci rispondono(!).

La guerra è arrivata sul tavolo dell'amministratore nella speranza che questi faccia il suo lavoro e ci aiuti. Nel frattempo l'unico modo è barricarsi in casa, e buttarla sul ridere. Propongo come nuova spesa condominiale di prendere queste lampade per le scale: sono lampade di Ed Carpenter a forma di questi simpatici animali gialli, rossi, grigi e blu, magari in questo modo riusciamo ad esorcizzare i veri piccioni.


Nel frattempo, senza entrare nel merito della critica o dell'argomento artistico(troppo complicato e raffinato rispetto ai piccioni), vorrei far notare solo una cosa. Mr Cattelan e i tuoi piccioni alla Biennale: prova tu ad averli fuori dalla finestra che ti guardano come questi imbalsamati ma vivi che non smettono di tubare. Vediamo un po' se hai voglia di farci una bella opera d'arte......



venerdì 23 settembre 2011

in un mondo di zuccheri.

In avanscoperta, mi sento un po' come Cristoforo Colombo che pensava di essere arrivato in India e invece eccolo lì che si ritrova in America. Ieri mi è successo un po' così.
In una passeggiata pomeridiana, mi sono imbattuta in un negozio di arredamento. Le dimensioni erano celate dall'edificio che sembrava molto piccolo, inoltre mi sembrava solo che vendesse oggettistica buffa.
Invece, per fortuna esiste la mia sfacciata curiosità e sono entrata. Oltre ad avere tre piani espositivi, è un negozio rivenditore ufficiale di Alessi, Fatboy e -udite,udite- Kartell. Alla scoperta del piano Kartell non ho potuto non soffermarmi a venerare lo sgabello a forma di nano che sostiene la seduta in legno. Io ne sono profondamente innamorata, ma il valoroso uomo ha detto di no. Lo trova inquietante. Ma vuoi mettere che carino è in funzione di comodino-tavolino?
Va beh, in qualche modo lo convincerò. Vagando per il negozio con una faccia estasiata mi sono imbattuta in un banco di strane cosette colorate e non. Mi sono avvicinata e ho scoperto che era zucchero. L'azienda francese che li produce, Canàsuc, in Italia è semi sconosciuta.


Hanno zucchero per tutte le occasioni. State facendo la baby-sitter a dei bambini urlanti e insopportabili? Invece di farli imbambolare davanti alla tivù, prendete e fategli una bella cioccolata calda. Poi, a fianco mettete la torre di zucchero.
Giocate a una specie di jenga o qualsiasi cosa voi possiate inventarvi. Et voilà! I bambini sono diventati diabetici(ma almeno non urlano più vero?).



Se invece siete nel bel mezzo di una conversazione tra amiche, che ne dite di offrire del the caldo con farfalle e soli?naturalmente a ognuna il suo zucchero: di canna, al saccarosio, dietetico..
E se la trama del gossip diventa troppo fitta..provate il puzzlesugar.










E per Natale non sapete che regalare?Ecco qui la soluzione: palline da appendere all'albero e angioletti.
Per fare una sorpresa a mamma invece io opterei per il cuoricino da mettere sul bordo della tazza, per allietare la sua pausa dal lavoro(o da stress dato dal: devo-lavorare-a-pc-ma-lo-odio). E per il fidanzato??beh se volete fare le romantiche..i cuoricini ci sono pure rossi.
Io di sicuro a un'amica speciale regalerò questi a forma di rana. Anzi a due amici. La prima ama le rane e le colleziona(non quelle vere, of course) il secondo ha amato così tanto il film Magnolia che quando sta per succedere qualcosa di bello, improbabile o impossibile ci scrive un sms con la frase: "Forse una pioggia di rane!"

E che vorrà dire mai questa frase? E chi lo sa. Ma provate a immaginarvi la felicità nei suoi occhi davanti a una pioggia di rane zuccherine che cade nel bicchiere del caffè(senza ovviamente pensare alle macchie che si creerebbero attorno alla tazza).



Io per ora opto per il pappagallino: in giornate di studio intenso, almeno lui mi ricorda la libertà che c'è là fuori dalla finestra.





www.canasuc.com

mercoledì 21 settembre 2011

l'esondazione della tisana calmante.

Puntuale come l'autunno iniziato oggi, sono entrata nel famoso periodo femminile che porta ogni donna una volta al mese ad irritarsi per la minima cosa, a gonfiarsi, ad ammalarsi e mangiare solo Nutella(almeno io).
Distrutta da questa visita prevista ma non per questo felice, vi scrivo dal letto con un bel piumino caldo sullo stomaco.
Il suddetto appunto, sembra parlare una lingua sua, non lasciandomi trovare una posizione adatta per stare tranquilla. Le ho provate tutte, dalla seduta-con-cuscino-dietro-la-schiena a distesa-in-modo-da-muovere-solo-la-testa.

Come l'estate che se ne va, togliendo il colore accecante e l'abbronzatura, io oggi vago per casa con la borsa dell'acqua calda come fossi un fantasma. Il valoroso uomo prima di tornare al lavoro si a' preoccupato alla vista di un gambo di sedano avvolto da coperte al posto della sua ragazza.
"Lo vuoi un the caldo prima che esca di casa?"
Non so come, ma e' riuscito a interpretare il mio mogugno come un si'. Mi conosce davvero bene, potremmo parlare per mugugni ormai. Ma magari questa cosa ve la racconto un'altra volta.

Fatto sta che mette su l'acqua, mi fa scegliere la bustina e quando bolle mi porta la tazza con dentro il the che si sta formando. Ah come e' bello sentirsi coccolate. Soprattutto quando si sta male. Soprattutto quando non si ha un posto dove mettere la bustina del the. Che fa allora il valoroso uomo in giacca e cravatta? Amorevolmente mi prende la bustina e corre verso la cucina tenendo questa con le dita per il filo e cercando ben bene di non sporcarsi (ma tipo, riuscite a immaginarvelo?la scena dal vivo sembrava un cartone animato).
Indovinate come e' andata a finire?
Vi do' tre opzioni:
a. il completo si e' salvato dagli sgoccioli, il pavimento no. (ergo: io e la mia borsa
    dell'acqua calda abbiamo passato il mocio)
b. la camicia bianca e' diventata un capo tie&die di quelli che ti vendono nei mercatini etnici, mentre il pavimento farebbe invidia perfino ai collezionisti delle opere di Pollock.
c. chiaramente lui, ha sempre una gran fortuna. Ne' pavimento, ne' completo sono stati minimamente sfiorati da gocce di the.

In realta' oggi mi piace lasciarvi cosi', con il finale aperto della mia avventura quotidiana. Completatela voi a vostro piacere pensando un po' a come puo' finire. Il valoroso uomo sara' fortunato o sara' massacrato dalla morosa lunatica?
Vi lascio con un oggettino che fa proprio al caso in queste situazioni.


Si chiama Teo ed e' prodotto dall'Alessi. E' un cucchiaio molto curvo dove riporre la bustina usata. Il manico e' concavo per evitare sgocciolii vai. E' finita l'era del filetto con la bustina inzuppata che vaga sopra la tazza, con Teo si puo' prenderla direttamente, e lei si rifugia nel manico. Io che faccio collezione di cucchiai (e di situazioni come sopra) l'ho gia' comprato online. Cosi' di sicuro il valoroso uomo si salvera' dalla mia ira funesta.



www.alessi.it/it

lunedì 19 settembre 2011

In Maglionelandia.

L'aereo atterra e la musichetta odiosa della compagnia aerea mi sveglia.
Spererei davvero di essere atterrata alle caraibi, ma eccolo lì il mio comitato di benvenuto nella terra dei maglioni di lana.
Partire con 32 gradi, arrivare con 15, vi dirò che non ha prezzo. La botta di differenza la si sente con effetti quasi da post-sbronia: stordimento, sonno, nausea.  Perfino il valoroso uomo, di solito sempre così attivo è immobile.

Usciti dall'aereoporto ci dirigiamo verso il  bus che ci porterà a casa. Un raggio di sole illumina per pietà quella landa desolata.
"Da che parte va il bus?" chiedo sconsolata e con una voce ubriaca. L'uomo valoroso non spreca nemmeno una parola e indica semplicemente una direzione con la testa. E come nei film io mi volto in quella direzione e che vedo? un profondo, scuro, intenso nero.
Andiamo bene.
Partire con il sole e la gente che va ancora in piscina ed arrivare in un posto in cui la mezza stagione non esiste davvero più(avete presente le giacchette leggere?i maglioncini di cotone?qui non sanno nemmeno cosa siano.) immette dentro di sè una vena di pazzia. Si diventa pazzi solo a pensare che volontariamente si vive qui e non forzatamente.

Dopo la botta finale però, la mia felicità aumenta. Fanatica come sono dei maglioni, ho un orgoglio patriottico per il simbolo nazionale del mio paese d'adozione. La cosa alquanto particolare, è il fatto che la gente del posto non senta il freddo. Io vi dirò, non mi copro mai abbastanza. Ecco perchè ho una serie infinita di maglioni di lana. Alcuni ereditati perfino dai nonni, quelli grossi con i rombi, oppure larghissimi da mettere con un paio di jeans strettissimi. I miei preferiti sono quelli a losanghe in cui si vede la treccia della lana.

Per ora ho deciso di porre un blocco agli acquisti. A parte un maglione che fa molto "rifugio da apre-ski" di Zara.Il collo grosso colorato e i polsini mi ricordano i maglioni che si vedono nelle foto dei nonni da giovani in montagna. Visto che ho fatto poca incetta di passeggiate quest'anno, posso allora almeno fingere di essere in rifugio. Magari nel termos invece del caffè ci metto pure il Vov. Poi sai al lavoro come procedo spedita?
Verso natale poi ci sarà un'impennata di maglione con renne e disegnini vari. Non vi sto a dire nulla se non che qui, li vendono già. L'aria infatti, odora di neve(!).







 Il mio rischio soprattutto è quello della gola scoperta. Appena la scopro...taaaaaaac!Eccomi chiusa in casa con un bel raffredore. La nonna mi ha fatto moltissime sciarpe ma io mi sono innamorata di questa. Una sciarpa così come non si può non amarla? Da piccola ammiravo sempre la stola di mia zia in volpe. Una volpe magica mi diceva lei, perchè era rosa. Eh si, ve la immaginate una stola di volpe rosa? Crescendo, ho scoperto come non mi piaccia l'idea di avere un'animale morto intorno al mio collo. ecco perchè questa è la mia sciarpa ideale(leggasi: qualcuno se la annoti per il mio compleanno, grazie.).


Ora che arriva la stagione fredda, voglio ricomiciare a lavorare a maglia. Non che sia capace, sono la vergogna delle nonne, una sarta e l'altra che fa maglioni. Ma ogni tanto la voglia mi ritorna e ci riprovo. L'ultima volta sono partita con l'idea di fare una sciarpa che conclusa era così larga da sembrare una gonna. Un po' come quetsi tappeti di Patricia Urquiola. Ecco vedi che mi ha copiato??


Imparare a lavorare a maglia non è così difficile, ci vole costanza, ma basta seguire un corso anche per corrispondenza ed è fatta. Anche in Italia finalmente stanno prendendo piede quelle riunioni in cui ci si trova e si lavora a maglia. E non è difficile trovare informazioni sul web. Già su siti come leiweb.it c'è la sezione dedicata alla maglia e uncinetto. Ma se dovete fare compere, o fate come la mamma e andate al negozio(dove io solitamente mi perdo) oppure visitate gomitolis.it: eccezionali le foto pubblicitarie.

Per quanto mi riguarda penso che ci riproverò. Dopo il successo del mio cappellino a forma di fragola fatto per la collezione autunno-inverno dell'anno scorso quest'anno potrei dedicarmi alla realizzazione di una borsa a forma di ortaggio: zucca o cavolo? Si aprono le scommesse...


Per info:

www.archiexpo.it

www.donnawilson.com


www.zara.com

venerdì 16 settembre 2011

Riflettendo.

Eh si, lo dicono tutti, sono tempi duri questi. Tempi di una crisi economica mondiale, tempi in cui è meglio tirare la cinghia.
E anche io nel mio piccolo devo e voglio contenermi. Insomma, non si può, non si può davvero entrare nei negozi e uscirne costantemente con qualche acquisto.

Questa mattina passeggiando e bevendo un caffè pensavo a questo. Molti devono fare sacrifici, si rinuncia alle vacanze, a uscire la sera.
E soprattutto per noi donne, si rinuncia alla cosa più bella del mondo: lo shopping.
E' un po' di tempo che io mi limito, acquisti mirati e da pochi soldi.

"Si" mi dico motivata, "continua così".
"Metti via i soldini, così sei più serena, risparmia un poco. Non sono quelle scarpe in più o quella borsa a fare la felicità. "  Parole sante, mi dico da sola.

E intanto cammino sempre più motivata. Fino a che inconsciamente mi ritrovo davanti al negozio Kartell. Va beh, che sarà mai, di certo non posso comprare mobili.
Mobili no, ma eccole lì, la ballerine create in collaborazione con Moschino.


La mia reazione?Mi sono avvicinata come un gatto che cammina tranquillo. E come lui reagisce a uno scatto improvviso e prende paura, io mi sono bloccata, ho tirato un urlo e sono scappata dalla vetrina per evitare che accadesse l'inevitabile acquisto.
Ovviamente questa scena è stata vista dai commessi, dai fornitori e da tutte le persone che erano nella via. Andiamo bene..
Ma come si fa se no a resistere alla tentazione di comprarsele??
L'unica soluzione è davvero sembrare pazza di fronte alle vetrine?

Vedremo come andrà a finire questo mio proposito. A parere mio, durerà ancora poco.


www.moschinoboutique.com

mercoledì 14 settembre 2011

Io non sono pigra.

Mi è capitato molte volte. E penso che mi capiterà molte volte ancora. E' una strana sensazione, dovresti ma non vuoi, vorresti ma non puoi(seh, come no.).
Ti logori già ore prima: Vado o non vado? Lo faccio o non lo faccio?
Poi trascini la decisione fino all'ultimo momento possibile. La scusa trovata per voi non sarà solo una scusa banale per evitare il fatidico momento, ma una vera e propria motivazione che vi impedisce di agire.
Avete capito vero di cosa sto parlando?

Io parlo della Pigrizia. E' lei che mi fa annotare su fogli, agenda e cellulare per avere un bombardamento psicologico che risulta poi avere un'effetto inutile.
Passando dallo specchio del bagno all'armadio in anticamera e per finire sulla lampada vicino al letto ho un post-it con la to do list delle cose che devo fare. Risultato? il povero post-it è diventato parte integrante dell'arredamento.

E se non è la camera da sistemare, è l'esercizio fisico. Con questo però attuo una diversa strategia.
Innanzitutto al mattino comunico la decisione di allenarmi al valoroso uomo in modo che riesca ad agire sui miei sensi di colpa appena cambierò idea. Poi dopo, tiro fuori e metto in bella mostra scarpe e tenuta da jogging o la sacca da piscina(aumentando così il disordine in casa).
Ma poi costantemente la sera trovo una scusa e non vado. E bastano gli occhi dolci per far sentire in colpa il valoroso uomo che insiste.


Fino a quando, svogliando una rivista, ho avuto un colpo di fulmine.
Yak di Rupert Kopp
E se usassi questa panca appendiabiti come incentivo?(leggasi: ogni scusa è buona per comprare oggetti di design)
E' un pezzo di arredamento semplice, mi permette di porvi scatole sopra e sotto. Inoltre ricorda le panche che si trovano in palestra.
Un bel modo per incentivare sia il mio riordinare la camera che fare attività fisica: Ma sai quanto sarebbe più fico se appendessi lì la mia sacca da nuoto??

Deciso l'acquisto, devo solo trovare un finanziatore che con queste motivazioni mi dia credito.
E temo che sarà un po' difficile.


Per info:

www.moormann.de/

lunedì 12 settembre 2011

Goloserie Fai da te

Per circa una settimana, una mail condivisa tra 6 o 7 amiche ci ricordava quando, dove e cosa fare assieme.
Dal cinema si è arrivate a proporre un giretto in centro fino a decretare un salto a un evento benefico con musica folkloristica del posto.

Ecco perchè, quando ci siamo incontrate abbiamo accolto con stupore e curiosità il messaggio di una di noi che ci invitava a mangiare la torta da lei prima di uscire. Una torta? E per quale occasione?
Subito è partito il totoscommessa: Che abbia un'annuncio da fare? E se si, cosa?
Siamo arrivate da lei, con le scommesse ridotte su due annunci(dopo aver proposto l'inimmaginabile): che ci avrebbe annunciato il fidanzamento (dato a 1.3) o che ci avrebbe detto di essere tornata una donna libera(dato a 3.5).

Zitte zitte entriamo in casa sua, ci salutiamo e ci accomodiamo. Ed ecco che la nostra amica ci porta una torta bianca, che a vederla sembrava trapuntata con ad ogni angoli le perline argentate. Essendo io incline al fascino dello sbrilluccicchìo mi sono lanciata su una perla per staccarla e osservarla, ma sono stata raggelata dalle mie pazienti amiche: dovevamo ora capire il Perchè di questa torta.
In silenzio aspettavamo la nostra amica che la tagliava. Ma ecco che inizia a parlare:
'Dunque, vorrei che assaggiaste questa torta e mi diceste cosa va e non va. Ho fatto io il pan di spagna, la crema e la crema di burro per stenderci sopra il fondente.'
Per chi non fosse un esperto del programma televisivo Il Boss delle Torte , il fondente è una pasta zuccherata che si usa sopra le torte, si può modellare e scolpire creando varie forme e rendendo la torta ancora più golosa.

La spiegazione però non ci aveva soddisfatto, ce lo siamo dette parlando il linguaggio muto degli occhi tipico delle donne che attendono un pettegolezzo. Qui gatta ci cova.
'Scusami, ma come mai questa torta allora?Se l'hai fatta tu vuol dire proprio che è un'occasione speciale!' chiede una di noi.
L'accusata ci guarda laconica e dice: 'No così, l'ho fatta perchè voglio imparare e vorrei che voi l'assaggiaste per sapere com'è.'
Lo sguardo di stupore tra le commensali è enorme: Ma come, e noi che avevamo pure scommesso su qualche annuncio??
Fatto sta che la torta è venuta gran buona, considerando che lei non è pasticcera. Un'altra amica si diletta a creare torte da pasticcere, azzardando pure il secondo o il terzo piano decorandola con fiori e e ghirgori vari. Mia madre ogni volta che le racconto, pensa con invidia a queste mie amiche.
Con una di queste ha uno scambio frequente di ricette di dolci e ciò avviene magari quando ci sono io che mi becco lo sguardo sconsolato di mia madre(leggasi: ma perchè tu non ne vuoi sapere di cucinare dolci?).

Il mio problema non è tanto non amare i dolci(che amo con tutto il cuore) ma la pazienza che non ho. Amo però come mia madre cucina e le invidio questa sua capacità di amalgamare ingredienti e dare vita a biscotti o torte stratosferiche. Io invece, mi limito a comprarli.
E' a tutte loro che ho pensato quando mi sono imbattuta in tre oggetti da cucina che io, se fossi un'aspirante pasticcera vorrei avere.
Un'armadio della mia cucina è invaso dalle formelle di silicone da forno di varie misure: da quelle per i muffin, ai cuori, al babbo natale fino alla zucca e fantasmini di Halloween. E come non innamorarsi allora di questo silicone nella quale le fette sono singole?

Fettexfette, Matteo Ragni
Per le mie amiche fedeli al Boss delle torte, potrebbe essere utile per creare una forma diversa del tradizionale cupcake colorando e decorando ciascuna fetta in modo diverso.







Per non parlare del problema frequente della dimensione della torta: c'è chi ne vuole una grande quanto un quarto(vi ricordate il paragone tra le fette di torta e le frazioni alle elementari?), a chi ne vuole una larga 2 dita. E allora perchè non fare una torta in una forma che ha già le fette di diverse dimensioni?


Per stendere invece il famoso fondente, ci vuole un bel mattarello,  magari orginale ed unico come questo. Così le torte assumono anche una veste di prodotto della vostra pasticceria casalinga: una torta con tanto di marchio.


Dopo questi consigli mi aspetto più di un'invito per gustare vecchie(ma sempre buone)torte, in nuovi formati. Parola di una Golosa D.o.c., che fa di tutto pur di accappararsi un dolce.









Per Info:

www.guardini.com/popup/prodotto.php?lang=it&l=for

www.ding3000.com/en.html

 www.kathleenhills.co.uk/index.php

mercoledì 7 settembre 2011

Giochiamo?

Giochi?
Ve lo ricordate quel gioco delle scommesse impossibili che si faceva da bambini? E' proprio su questo tema che si sviluppa uno dei miei film preferiti. "Amami se hai il coraggio"mi è stato consigliato da un'amica, è un film francese che riprende quell'atmosfera di dolcezza romantica che si sente camminando per Parigi o che si vede in film come "Il favoloso mondo di Amelie".
Quando mai ho fatto vedere questo film al valoroso uomo. Da quel momento la maledizione dell'infanzia è tornata su di me. Anzi è peggiorata. Dalle scommesse fattibili fino a fare il bagno nel lago d'inverno o farsi fotografare con 10 paia di occhiali o borse di sconosciuti. Il punto è che io perdo sempre. E più andiamo avanti, più le sfide aumentano di difficoltà.

Il gioco fa parte dell'uomo in tutta la sua vita. Siamo abituati a identificarlo con l'infanzia ma non è così. Da adulti giocare significa provare a impastare dei biscotti, andare nei negozi e provarsi i vestiti che costano come l'intero stipendio fingendosi abbastanza ricchi da poterlo fare, sfidarsi con giochi alcolici.
Gli artisti e i designer hanno fatto del gioco il loro lavoro. Dal memory con oggetti di design alle barchette per giocare al mare. La cosa più bella è come con la loro fantasia riescano a trasformare oggetti quotidiani, dandogli nuove ed originali scopi, trasformandoli in altro. Come gli orologi che nascono dai dischi di vinile, o i coltelli da cucina che da grigi e monotoni si vestono di colori fluo.



Per me ognuno di questi oggetti nasce da una scommessa fatta dal suo ideatore a sè stesso. Leggasi esampio:
 "Ehi tu, me stesso Philippe Stark, io scommetto di riuscire a fare uno spremiagrumi che sembri una navicella spaziale. Giochi?"
Ed ecco come è nato questo oggetto di culto.

Ma la prossima sfida che consiglio per le vostre serate in compagnia è un'opera di Thomas Makes Stuff. Ha riprodotto la Monnalisa di Leonardo, ma per vederla bisogna unire i puntini, come nei giochi enigmistici che si facevano da piccoli.
Chi finisce prima vince. Chi perde subirà l'ira della folla.

Io cercherò di non giocarci. Come al solito la mia fortuna in queste situazioni mi abbandona sempre.
Di conseguenza dichiaro partita persa a tavolino.

domenica 4 settembre 2011

pre-fall

E' il primo weekend di Settembre e l'estate sembra già lontana.
Questa mattina, sono stata svegliata da musica dance che ascoltava mia mamma. Molto stupita esco dal letto e vado in cucina, temendo di esser entrata nella casa sbagliata ieri sera. Invece mamma era lì come al solito che cucinava biscotti. Non ha saputo rispondermi quando le ho chiesto informazioni in merito alla musica che stava ascoltando.
La visione dalle finestre è stata molto tetra. Pazzesco come il grigio si diffonda ovunque quando piove. Mi sono consolata con un paio di biscotti e pulendo la ciotola usata da mia mamma per farli: purtroppo ho il debole di assaggiare gli impasti.

Con questo tempo avrei davvero bisogno della Cromoterapia. Basterebbe soltanto un'analisi delle diverse palette in maniera da renderle tutte appetibili allo sguardo, invece di essere così tetre e autunnali come sono dalla mi finestra. Detto?Fatto.

Ecco qui il sito che fa per me.

www.design-seeds.com


Partendo da una foto, il genietto che sta dietro questo sito analizza e mostra tutti i colori che la compongono. Il risultato si vede da subito nel mio umore, e nella voglia di fare qualcosa di diverso.
Per non parlare dei siti trovati sfogliando le riviste. In particolare mi sono soffermata su un servizio che ritraeva pareti con righe di carta da pacchi incollata alle pareti come fosse carta da parati: a detta dell'autore molto più leggera e facile da incollare. Dal giallo al rosso, al verde scuro, il miscuglio di righe invece di sembrare la bandiera giamaicana sembra dare davvero un'allegria inaspettata alla stanza. Basta solo andare su google image e scrivere colori che vengono fuori delle immagini che sono davvero una chiccheria. Se volete vedere qualcosa di originale invece, andate nel negozio online di lana Gomitoli's. Mi ricorda molto l'atelier della mia nonna o quando con mia mamma andiamo a prendere la lana: da piccola mi perdevo nelle corsie del negozio e di quei colori.

Un'altro mio oggetto antigrigio è un regalo fatto da una mia amica. Memore delle mille volte in cui abbiamo usato il cartoncino Canson all'università, avendone imparate a memoria le mille sfumature di grigio e di bianchi, mi ha regalato un raccoglitore di tutte le palette, dal nero al bianco fino al melanzana e senape. Mentre per non dimenticarsi della scelta del nuovo tessuto del divano in salotto sono appese tre palette di colori diversi, nonchè di tessuti, su cui scegliere. Ogni volta che mia mamma ci passa davanti inizia a riflettere: "Meglio arancio aragosta o verde argilla? Meglio giallo senape o bianco sporco?"
Io purtroppo non le sono d'aiuto. Anzi in realtà si, visto che quando le dico un colore, lei osserva il divano, il colore  e poi me per tipo 5 minuti in silenzio. Poi prende e lo cancella dai possibili colori finalisti.

Se invece vi piacciono i libri, in una rivista ho trovato un libro sulle carte da parati. Ce ne sono davvero tantissimi di libri su questo argomento. Anche se io sono fedele, sempre e comunque alle carte da parati del Bauhaus. Sviluppate dalla tipografia della scuola all'epoca e in linea con il linguaggio grafico della scuola, se ne trovano di rare ancora in vendita. E sorprendentemente sono ancora molto contemporanee.

Altrochè grigio pioggia uniforme, ormai posso decretare: grigio antracite, grigio pioggia estiva, grigio pioggia da temporale, grigio pioggia con giallino del sole...




giovedì 1 settembre 2011

Una sorpresa scintillante

E' ufficiale!
Ho ricevuto un anello. Ora vi racconto tutto, ma proprio tutto, come si fa tra amiche.

Dunque, il valoroso uomo un paio di settimane fa mi prende e mi dice: "Ohi tu Donna, oh mia Bella, vestiti bene che andiamo a cena fuori, una bella cena sdolcinata." E io ovviamente come una donna robot molto felice eseguo il suo comando.
Mi passa a prendere con il suo bel cavallo(fatto di metallo e benzina, rosso e del '96) e mi porta in un bel ristorantino tres chic. E' stata una bella cena come si deve: io vestita tutta elegante, lui che da uomo innamorato qual'è mi loda per la mia bellezza. O forse lodava il cibo?
Non importa. L'importante in quel momento per me è capire il Perchè di questa cena.

Dovete sapere che il valoroso uomo, di solito mi invita a cena senza motivo, tanto per gustare assieme del buon cibo, poi di sicuro viene fuori un motivo per cui festeggiare. Quella sera però, lui era un po' troppo nervoso. Mmmmm, qui gatta ci cova.
Alla mia domanda risponde evasivo: "Ma no così, per stare un po' assieme prima che io parta, dopo per un po' non ceno con te." Frase di dubbia interpretazione. Surclasso e la interpreto in modo positivo.

Partito il valoroso uomo, mi aggiro per casa come Snoopy senza la sua coperta, abbuffandomi di dolci e film. Ma ecco che, ieri è arrivato un pacco per me.
"La cena era una premessa a questa scatola, aprila: mi vuoi........"
Apro il pacco e noto una scatola blu a scatto.

Oddio ci siamo!
"Oh mamma, è il momento, dai troviamo il coraggio e apriamo questa scatola" mi dico. Apro e...trovo un bellissiimo anello! Un filo d'oro con un brillante, grosso ma grosso così tanto che può illuminare la mia stanza. Eh si perchè il mio mega anello in realtà è...

....una lampada di Kaori Aoi!
Una bella lampada simpatica di una designer giapponese che ama giocare con la realtà delle piccole cose. Questa lampada mi fa davvero sentire come una principessa con quel bel diamantone.

Altrochè anello, il valoroso uomo ha colto nel segno. Il suo biglietto infatti finisce con un bel "..illuminare!" Non è ancora il momento per l'aria di fiori d'arancio. A meno che non siano la fantasia di una nuova carta da parati.



www.innocent-blue-aoi.com

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