mercoledì 28 marzo 2012

La storia di UnLanguorino. Tutto attaccato.


Il ritorno all'ovile italiano ha aspetti positivi e aspetti negativi. Come ogni madre, la mia ha pregi e difetti. Non sto qui a elencarli. Vi voglio parlare della sua dispensa piena. Dopo anni e anni di spese lei sa sempre quali giuste quantità di cibo ci stanno nel frigo e nella dispensa, per renderla sempre piena.
Ed è per questo che quando torno mi sembra di scrollarmi dalle spalle 5-6 anni nel momento esatto in cui varco la soglia di casa, e ritorno adolescente.

Il tipo di adolescente che si abbuffava.
Che mangiava pane e nutella alla mattina, afferrato al volo dalla mano di madre che me lo metteva davanti alla faccia prima di uscire, mentre io correvo per non perdere il bus. L'adolescente che non paga, si mangiava pane e nutella a scuola (con le compagne sconvolte dall'oltraggio: sia mai che si mangino cose caloriche a una certa età!).
Quella teenager che quando tornava a casa si trovava il fratello che anche se aveva già pranzato, ripranzava con lei, giusto perchè aveva (testuali parole) "un certo languorino".

E madre tornava, trovandosi la pentola di pasta preparata per la cena, vuota. Anzi che dico vuota, linda pulita, senza nemmeno il beneficio del dubbio sul fatto di aver fatto scarpetta per raccogliere il sugo. Ah che bontà i pranzi di mammà.
E poi però sono cresciuta pure io, e addio pranzi di mammà. Benvenuti pranzi alle macchinette dell'università. (Fa pure rima)

Uscendo di casa, speravo che il problema "pentola vuota a sorpresa causa piccolo languorino", fosse svanito. Ma non avevo fatto i conti con la fame dell'uomo. Uomo in senso generale. Il mio, lo confesso, i primi tempi che cucinavo è dimagrito. Io non capivo perchè, poi quando gli ho chiesto se stesse facendo lo sciopero della fame, mi ha guardato con i soliti occhioni da cane bastonato e mi ha detto:
"Oh mia bella, certo che no, è che le tue porzioni sono un po' misere per me. Solo che non volevo dirtelo."
Povero valoroso uomo. Sono riuscita a salvarlo alla soglia dell'anoressia. E quasi mi rimaneva sconvolto. Pigrizia o gentilezza? Poteva ben farsi da mangiare direte voi.
Certo. Ma scambiereste il tonno&fagioli con le leccornie che preparo io?

Ai posteri l'ardua sentenza. Perchè ogni tanto lo becco a mangiare tonno&fagioli. Indipercui, ho trovato lo strumento che fa per me. Ogni volta che faccio gli spaghetti uso questo nuovo misura pasta: ideato da Stefán Pétur Sólveigarson, il genietto s'è inventato un misurino con le forme stilizzate di un bambino, di una donna e di un uomo. E ci ha aggiunto quella di un cavallo. Che manco a dirlo, è la porzione di pasta che di solito si mangia il valoroso uomo.
Il quale solitamente ha "una fame che potrebbe mangiare un cavallo".
I could eat a horse, è appunto il nome di questo misurino.
L'ho già beccato a usarlo, riempiendo di pasta il misurino del cavallo. Insieme a quello dell'uomo.
Ma io non so, che razza di stomaco ha il valoroso uomo. E che razza di uomo mi sono trovata. O forse, sta diventando un cavallo?






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