martedì 3 settembre 2013

Come sconfiggere un titano: un non troppo faildate

L'intenzione c'e' sempre stata, di scrivere intendo.
Solo che fino a ieri, le vacanze per me non erano finite.
Si lavoravo, ma tornavo a casa a pranzo, dove il valoroso mi preparava qualcosa di caldo e/o di fresco. Mi alzavo alle 8.45 tanto io al lavoro vado alle 10 (si odiatemi).
Facevo con calma, il caffe' per tutti e due, qualche volta la colazione a letto.
La casa profumava di pulito, perche' lui e' un miglior casalingo che me, quando naturalmente ci si mette.

C'e' stata la fiera, ovvero c'e' ancora la fiera ma visto gli incubi avuti la notte dopo il cibo fritto, ho lasciato stare.
Anche perche' io non salgo piu' su nessuno di quei maledetti marchingegni che il valoroso uomo ama tanto. No zero. Ho gridato cosi' tanto che gli adolescenti che avevo nel mio gruppo ridevano come degli imbecilli.
Tutto cio', segnaliamolo e evidenziamolo, l'ho fatto per AMORE SUO e che quindi la prossima volta che mi fa una filippica su 'ste cose, voi sarete i testimoni che io per lui l'ho fatto.

Ho voluto scrivere e non l'ho fatto perche' ho rallentato. Da luglio lavoro full time (si sai che roba), sono assorbita dal mio lavoro che finalmente ammetto quanto mi piace. Ma questo sara' soggetto di un post a parte.
Sono uscita, ho lasciato indietro alcune cose e soprattutto, ho cercato veramente di rallentare.
Di smetterla di crearmi troppi impegni. Di assaporare il momento. E per voi gente normale, questo sembrera' assolutamente normale.
Ma per me no.
A Natale scorso ho fatto quello che la mia terapista (ehm psicologa) ha chiamato burn out: troppi impegni, troppa stanchezza. A Natale e' iniziato un brutto momento fatto di attacchi di ansia, periodi bui dove non c'era niente e nessuno che mi potesse tirare su e pensieri molto negativi sul mio uomo.
Non so come spiegarlo, cioe' come me lo spiegavo io era assurdo: io mi credevo pazza. Avevo una voce interiore che mi diceva che non lo meritavo, che non facevo nulla per lui.
Lui, che e' qui con me. Che e' la mia unica certezza, che mi accetta cosi' come sono. Non tanto perche' non ne voglia avere altre, ma perche' fuori sicura e dentro una frana, lo sono sempre stata.

Un dolore cosi' non l'ho mai provato, una lotta tra titani all'interno di me stessa, che non auguro a nessuno.
Viene fuori che anche in salute non sto un granche': tiroide sballata, ferro che non esiste, non parliamo della vitamina D.
Inizia un lungo percorso, uno dei piu' duri: la ricostruzione di me stessa, della mia fiducia in me e della sicurezza delle mie azioni.
Con la psicologa all'inizio provo varie strategie: i post-it positivi, la lettura di libri con esercizi etc.
Poi trovo la mia. Nel mio cuore distrutto, decido che cosi', per l'amore che ho per Lui non posso proseguire: ne' lui ne' io ce lo meritiamo, capitano a tutti momenti neri, a noi donne poi...lasciamo stare.
Inizio a scrivere ogni sera, solo le cose belle di quella giornata. Il che inizia ad aiutarmi. Leggo un libro terapeutico, una cosa che prima non avrei mai fatto.
Mi accorgo ancora di piu' della mia solitudine: le amicizie sbagliate aka le inculate, ma soprattutto la solitudine che ho con me stessa non funziona.
"Devi farti piu' amiche"
La frase piu' temuta della mia vita. Per non parlare quando te la dicono a 25 anni.
"La tua coppia funziona benissimo, sei tu il problema: la poca stima di te non ti porta a conoscere nessun altro, a fare appiglio o appoggio su qualcun'altro e cosi' il tuo unico nucleo qui e' lui e te. In un paese straniero come in Italia, cio' non puo' funzionare"
Eccolo qui riassunto, il problema delle mie "voci", degli attacchi d'ansia e dei giorni bui dove chiamavo mia madre chiusa in bagno al lavoro e piangevo senza manco sapere piu' perche'.
Diciamo che la spiegazione di sopra puo' essere accentuata anche da un piccolo problema ormonale dato sia dalla tiroide che dal mio essere donna.

A inizio maggio ho l'ultimo vero momento nero. E lui, il valoroso uomo e' li', mi ascolta e con coraggio non fa altro che starmi a fianco.
Amare e' anche esserci nei momenti piu' bui, nell'avere consapevolezza del proprio amore e nel viverlo con serenita'.
E scopro che posso controllare questi momenti: accoglierli dentro di me, accettarli e andare avanti.
E da qui inizio pure a vedere qualche amica in piu': non un appuntamento settimanale ma quasi. E' un percorso che ancora non e' finito, ma a maggio c'e' stato il mio canto del cigno, il mio ultimo segnale.

Non dico che ora e' sempre tutto rosa e fiori, ma la coscienza di se' arriva con calma e serenita'. Arriva con l'acquisto di nuove amicizie e di vecchie via skype.
Arriva lentamente, ma arriva e sono fiera del mio percorso. Sono fortunata e fiera: l'ho affrontato, si ne ho avuto paura ma sono qui, ancora con lui.
Lui, che durante le vacanze italiane avro' visto si e no 4 volte.

Lui, che invece di stare a casa al sole un mese ha deciso di tornare su con me.
Lui, che mi chiama felice che il graffito sulla sua macchinina sia andato via dopo il lavaggio. Lui che non si stanca mai di motivarmi, di ascoltarmi e quando mi imita nel mio logorroismo io manco lo posso tollerare.
Adoro il suo essere silenzioso, il suo credo di parlare solo quando si ha qualcosa da dire.
Senza di lui, non sarei io. Non ora non cosi'.
Ne siamo usciti, ancora piu' complici, ancora piu' sicuri che questa cosa nostra vada oltre l'amore, l'amicizia, la convinvenza.
E' il nostro universale sentimento misto, perche' amare e' in realta' avere molta, moltissima pazienza. L'amore e' bellissimo, ma difficilissimo.
L'amore e' un equilibrio, che solo noi sappiamo mantenere: ognuno ha il suo.

L'amore per me sei TU, valoroso uomo. L'amore e' quel primo sguardo sul treno, quando te avevi i capelli riccioli e io il culotto di 10 kg in piu'. Quel giorno di 6 anni fa, quando il mio cuore era rotto e distratto, quando la mia amica si e' distratta con te.
L'amore sei tu, quando mi asciughi le lacrime e mi dici che andra' tutto bene, perche' mi ami e conta solo quello.
Ed e' per quello, che quella sera di fino maggio, sotto la pioggerellina gelida di fronte alla stazione di Lussemburgo, circondati da drogati e polizia, mentre tu mi insultavi, mi dicevi che avevi pianificato tutto: una cenetta, champagne e infine la domanda, ma io no! non poteva aspettare perche' io sono cosi' impaziente e allora va bene eccomi qui a dirti che ti amo e a inginocchiarmi, e li' ho realizzato che amore mio, mentre mi chiedevi di sposarti, sotto la pioggia, inginocchiato e anche forse un po' preoccupato dai drogati che ci guardavano storto, proprio li' ho pensato che eri sempre stato tu a dirmi quel si cosi' speciale.

Anello a parte, che sto ancora aspettando.

15 commenti:

  1. Oddio, piango.
    Un abbraccio enorme.
    E congratulazioni.

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  2. I momenti bui sono una bruttissima cosa, sono felice che tu sia sulla strada giusta per ritrovare l'equilibrio.
    Hai fatto bene a prenderti una pausa, anche se mi mancavano i tuoi post :)
    Un abbraccio e congratulazioni!

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    Risposte
    1. eh mancavano anche a me! ma per ripartire, ci tenevo a scrivere di questo, e ci e' voluto un poco per elaborarlo!

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  3. Ecco hai fatto commuovere anche lo zione...

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  4. Già .... e non solo lo zione, accipicchia!
    E già come sapevo, quando scrivi ci prendi l'anima.
    Quell'abito poi..... una principessa.

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  5. Una curiosita' ma il colore esatto del vestito?
    Tessuto?

    V.U.A.I.I.

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  6. <3 a te, <3 a lui.
    <3 <3 <3 alla vostra vita insieme.

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