martedì 22 ottobre 2013

Prima che venga buio

Questa sera, sarei tornata a casa al solito.
Mancava circa un'ora prima che il negozio chiudesse, ci stavamo annoiando un po'.
La mia mente navigava verso il blog, i post da scrivere, cosa fare da mangiare questa sera.
Poi e' entrata una cliente. Lei, mi ricorda sempre perche' il mio lavoro mi piace. Perche' certe volte ti mette in contatto con persone fantastiche, con cui scambi qualche parola, ma non solo.
Ha la mia eta', e da subito ci siamo scelte: lei la mia cliente, io la sua commessa.

Era tanto che non la vedevo, tra l'altro mi sembra che sia ancora piu' bella del solito.
Siamo alla cassa, e allora mi metto a chiederle che fa a casa.
"Sono in malattia"
"Beh dai, in ogni caso sempre meglio del lavoro!"
"beh insomma, sono in malattia per 8 mesi perche' ho un cancro"

E cosa volete rispondere a una risposta del genere?
Ho balbettato. Che poi in francese fa ancora piu' senso.
Che poi detto da una ragazza giovane, in salute fa venire la pelle d'oca.
Se poi le trema la voce, l'unico rimedio e' essere li' per lei.
Incrociare le dita, sorriderle e coccolarla.
Ma il pugno nello stomaco e' rimasto.
Perche' venerdi', mentre io mi godro' il giorno libero, lei iniziera' la chemio.
E allora tutte le cazzate che pensiamo siano importanti svaniscono.
Non piu' problemi di lavoro, ne' di ferie, nemmeno di peso.
Esiste solo il fatto che si sta bene, che va tutto bene.
Che posso programmare un matrimonio che sara' fra quasi un anno, senza nemmeno preoccuparmi.

E qui, non parlo piu' come una commessa che vende.
Parlo di me, come me, e dell'unica cosa che avrei voluto fare: rincorrerla, abbracciarla e dirle che andra' tutto bene, anche se non so nemmeno il suo nome, anche se non so molto di lei. Perche' ce la fara', ha tutta una vita davanti e passera' tutto, e potra' continuare a programmare le vacanze senza pensieri.
Le auguro tutto cio', dal profondo del mio cuore.

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