martedì 16 aprile 2013

Italianismi

Appena l'aereo ha valicato le alpi, io mi sono rilassata. Innanzitutto perche' a Francoforte hanno dato l'antigelo all'aereo (manco fossimo a gennaio) e quando me ne sono accorta sono morta di paura. Poi, perche' le alpi erano circondate da nuvole e spuntavano solo le creste: sembravano la cartina del Ferrero Rocher. Mi sono di nuovo innamorata di loro.


Da quando sono arrivata (e mio malgrado ripartita) in Patria, ho avuto in mente di scrivere un post. A spalare merda sul Bel Paese ci pensano tutti: italiani, europei e italiani emigrati. E io mi sono un po' stufata. Capita poi di leggere le parole di Chiara, o un articolo dove si incitano i giovani a partire, dove vi consiglio oltre che a leggerlo, di leggere il primo commento che dice come stanno le cose dall altro lato della medaglia. Perche' uno ti dice: parti! Vai via!
Ma non e' cosi' semplice.

Forse perche' sono all'estero, io piu' che del tempo sento la mancanza delle piccole cose. E volevo lodarle, perche' ci contraddistinguono, nel bene. Chissenefrega di parlare dei nostri difetti, di come il paese sta andando in rovina. No, abbiamo bisogno di un po' di autostima. Giuste per ricordarvi e ricordarci che abbiamo quel qualcosa in piu'.

Partiamo dal pranzo della domenica. Gli inglesi hanno il Roast Chicken, i lussemburghesi il ristorante, i francesi qualche loro schifezza. Possiamo minimamente confrontarli ai pranzi quasi natalizi delle nostre mamme/nonne? No perche' a casa mia, domenica ho mangiato:
-antipasto con salsine, salumi vari e polenta
-risotto al tastasal (tipico delle mie parti), crespelle agli asparagi e un terzo piatto che ora non ricordo visto che ero gia' morta stecchita, perche' qui siamo abituato a un pasto veloce e soprattutto LEGGERO.
-secondo di carne con polpettone, patate, peperoni e cipolle alla griglia, torta salata e sicuramente qualcos'altro.
-dessert a base di tre torte.
E questo e' solo il pranzo. Vogliamo parlare della decorazione della tavola?


Parliamo poi, delle chiacchere. Non quelle da mangiare, ma le parole. Stavo tornando a casa a piedi, quando un vicino (che non conosco) mi incrocia con i suoi cani. Il piu' piccolo era un cucciolo che mi si attacca alle gambe, anche se io ero abbastanza indifferente. Indifferente perche' qui se gli tocchi il cane ti FULMINANO CON GLI OCCHI, o al massimo ti fanno un sorriso di compassione.
"Se vuoi giocarci, fai pure, anzi scusa che e' un cucciolo" mi fa il vicino. Morale della favola: ho speso mezzora a giocarci e parlare con il signore, che mi raccontava la sua vita.

Al negozio di occhiali dove vado sin da piccola, sabato c'era una ressa. Stavo decidendo i nuovi occhiali da vista, vicino a me una signora sceglieva quelli da sole. Io ho aiutato lei nella scelta e lei ha aiutato me. Vi sembra una cosa da poco che delle sconosciute si aiutino?

Dalla parrucchiera, io ci vado per chiaccherare. Non solo per il prezzo (qui un taglio parte da 50 euro, solo il taglio. io ne spendo 13, dalla mia in Italia e me li taglia meglio), ma perche' con lei ci parlo, spettegoliamo e lei cerca ogni volta di farmi cambiare taglio di capelli senza riuscirci. L'ultima volta e' entrata una signora, probabilmente sola. E' rimasta con noi, a farci compagnia e a parlarci. Mi sono sentita intimorita: qui dal parrucchiere sembra una fabbrica e nessuno ti parla. In piu' io ODIO farmi tagliare i capelli da qualcun'altro. Ma ho guardato il lato positivo, di quella bella giornata dove ho conosciuto qualcuno di nuovo.

Le mercerie. Si, le mercerie, quelle vecchie o nuove con oggetti che variano dai fili, aghi e bottoni fino a reggiseni e mutande. Dove ci sono le nonnine che cuciono e chiaccherano. MERCERIE PATRMONIO DELL'UMANITA'. Non posso nemmeno farvi un confronto perche' qui non esistono, il negozio dove mi rifornisco per i miei fail e' occupato da commesse scocciate che non temono nulla: e' l'unico negozio di quel genere.

La convivialita' dei coinquilini. A Milano, sono stata dalla mia migliore amica che vive con altri studenti. A tavola siamo stati tutti assieme, a parlare e a bere qualcosa. Nessuno che entra e non ti saluta, nessuno che se ne sta per gli affari suoi se c'e' un'ospite. Anzi, sono stata perfino invitata a pranzo mentre la mia amica non c'era, in modo che non rimanessi in giro da sola.

Le pause caffe' dopo pranzo. Subito dopo, come un rito. Che qui non esiste, se non al ristorante. Ma per noi italiani e' splendido, il momento piu' dolce: poi va beh io nella mia pausa caffe' ho incontrato le Zitella, tutto il resto ora e' NOIA.

E potrei andare avanti all'infinito.
Potrei parlarvi delle pasticcerie dove ti fanno assaggiare le loro prelibatezze, dei panifici dal profumo piu' buono del mondo (ma perche' nessuno ha mai creato un profumo del genere?), delle osterie dove la sera si beve qualcosa e delle pizzerie al taglio, dio le pizzerie al taglio. QUI NON ESISTONO. Delle stradine di ciottoli, del ciarlare della gente.
E mi stupisco ogni volta, di come vogliamo conformarci a tutte le stupide cose straniere senza mai prendere ispirazione dalle loro idee piu' significative.
Forse il post vi sembrera' troppo enfatizzato, ma per chi come me, non torna spesso, questi sottili dettagli fanno la differenza.

Forse dovremmo ricordarcelo di piu'.

Ma se siamo i primi a dimenticarlo, chi altro puo' ricordarcelo? Se siamo i primi che non ricordiamo l'altruismo e la cordialita' che ci contraddistingue, come ci si puo' stupire dal fatto che a mio padre rubino la bici?
Non so ma sta cosa della bici mi ha fatto davvero incazzare.
Anche perche' era parcheggiata sotto il MUNICIPIO PIENO DI TELECAMERE. Ma tanto non serviranno a nulla, perche' nel nostro paese anche gli strumenti a disposizione vengono dimenticati.


5 commenti:

  1. Pare che per rendere perfetto il tuo fugace ritorno mancasse solo il nostro incontro :(

    (sono un po' gelosa della Zitella eh ....)

    Editor in chief alla sua Sales Manager preferita <3

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    Risposte
    1. infatti ODIO che non ci siamo riuscite a vedere, avrei voluto vedere il bambino che va addosso al palo assieme a te!e poi avresti riso di me perche' sicuro come l'oro sarei andata anche io addosso al palo!!

      (...dai mi vieni a trovare??)

      <3

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    2. Non dirmi così che mollo tutto e corro! Ci rifaremo in futuro, verrò da te e ti terrò per mano affinchè tu non sbatta contro i pali ...

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    3. Cosi poi diventi spietata come me e insultiamo insieme queste piccole wannabe...

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  2. Io infatti non lascerò l'Italia per tutti i motivi che hai elencato. E un po' perché non credo così tanto in me stessa da poter pensare di potercela fare in un altro paese, che onestamente non credo che sia migliore del mio ma solo "diverso".
    Che l'Italia non funzioni siamo tutti d'accordo e anche sul fatto che faccia venire il voltastomaco vedere quant'è facile farle funzionare le cose. Ma il MIO mondo, la MIA stabilità è più importante di un ufficio burocratico che risponde in tempo ad una richiesta.

    Zit

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