venerdì 5 aprile 2013

Il tulipano vietnamita

"Mamma mamma!Vuoi vedere il mio prossimo fail?"
"Si si passami il link"

Non avrei mai immaginato prima d'ora che mia madre avrebbe avuto voglia di vedere un fallimento. Eppure di disastri prima di questi qui, ne ho ben fatti. E non penso fosse stata mai contenta di vederli.

"Ma che belli questi fiori, questo periodo e' pieno di cose primaverili. A scuola con i bambini ho fatto dei fiori di carta, ti va di provare?"

Ormai io e i suoi studenti (di 9 anni n.d.r.) siamo in guerra aperta.

"Certo, poi ti dico se mi sono riusciti o meno, che piu' sembrano facili, meno lo sono."
"Beh se riesci a capire cosa c'e' scritto in vietnamita nel sito che mi hai inviato sei gia' molto avanti"
"Come fai a sapere che e' vietnamita?'

Io pensavo che fosse boh, slavo o polacco. Ma vietnamita? Che genio di madre ho?

"Eh, Google mi chiede se voglio tradurre questa pagina dal vietnamita, quindi ho dedotto che lo e'."
Grazie Google.

Sfida di fiori di carta a parte (mia madre non sa nemmeno dove abbia trovato questo tutorial, ha solo digitato qualcosa come: fiori, carta, bambini, su Google), ho trovato veramente affascinante il vietnamita.
Grazie a dio nel sito, il tutorial era illustrato con fotografie a FUOCO TATTICO.
Piu' avanti capirete.

I tulipani fatti di stoffa li ho trovati la genialata del secolo.
E allora, come non failerarli?
Dopo che perfino l'amica Geneva mi ci da' in consigli su come evitare i fail da te, e' ora di risponderle con le rime.
Amica, piu' io ci provo piu' viene 'no schifo.


Sembrano cosi' carini vero?


L'amica vietnamita ci espone anche i suoi strumenti di tortura.
Io invece ho dimenticato di fotografarli, d'altronde io non lavoro su un tavolo. No, lavoro sulla poltrona, con la copertina da vecchia che fa freddo. E sulle mie gambe non ci sta tutto.
Sappiate che io ho rinunciato fin da subito al nostro verde. Volevo mettercene uno colorato al suo posto.
Secondo, non avendo cotone in casa, ho utilizzato i dischetti struccanti.
E quello non e' stato il male PEGGIORE.
Per la stoffa, non mi sono fatta problemi. Dopo la prima clutch da oscar, ho comprato uno stock di diverse stoffe per le altre scatole da farsi. Che ve lo dico a fare, che non ne ho fatta nemmeno una?
Indi per cui ho scelto una stoffa che sembrava carina. PUNTO.



Il vietnamita non lo capisco e Safari non propone come Google Crome un traduttore istantaneo, quindi per le misure mi sono arrangiata. COME AL SOLITO.


Io, che non sono brava come lei, ho imbastito il tutto. Poi ho iniziato a cucire, con risultati motlo diversi da quelli dalla di lei vietnamita, ottenuti.
Al secondo punto nasce un nodo. Te pareva.



Beef Pho Nam, come la chiameremo d'ora in avanti (la zuppa vietnamita che mangia il valoroso uomo mi ha ispirato nel nome), per gli amici Bepho, ci illustra come tirare grazie al filo il lembo cucinto, piegandolo poi per far combaciare le due estremita'.



Quanta, quanta tristezza che emettono le mie foto. E quanta disperazione.
In ogni caso ho fatto come diceva lei.





Dopo averlo rovesciato, perche' si, mi ero dimenticata di dirvi che DOVEVATE cucirlo dalla parte rovescia come io l'ho dimenticato al PRIMO TENTATIVO, piegatene una parte all'interno, dando cosi' vita a dei bordi bellissimi.
Riempitelo poi di cotone, nel mio caso di dischetti struccanti.




...in ogni caso le mie mani sono piu' belle di quelle di Bepho.



Cucite poi estremita' con estremita'. Guardate con che FUOCO di perfezione Bepho ci spara il dettaglio.




Poi osservate il mio disastro, e trovate le differenze.



Con del filo metallico, Bepho realizza uno stelo, ricoperto da scotch di carta verde. Per dare la vera idea di tulipano. E lo infila nella fessura creata dalla parte cucita (ovvero nel sedere del tulipano...).



Partiamo dal fatto che il sedere del mio tulipano non era esattamente un granche'.
Ho realizzato lo stelo col filo che ovviamente era troppo corto.
Alla fine dell'impresa ero cosi' stufa che l'idea di tentare di metterci dello scotch di carta attorno, mi ha fatto venire la nausea. Soprattutto perche' sapevo che non ne sarebbe venuto fuori niente di lontanamente simile a quello di Bepho.

Con tanta pazienza, guardando film d'azione che mi facevano paura, ne ho fatti 4.


Bepho li mette in un bel vaso, sicuramente anche quello fatto da lei.
Sono bellissimi, colorati, vivaci e pieni di vita.



I miei invece sembra solo che vogliano lanciarsi giu' dalla finestra in un gesto disperato.
La tristezza fatta fiore, mi dicono.

6 commenti:

  1. Sono un po' mosci, questo lo devo ammettere... ma non sono (attenzione, NON SONO) così brutti come credi! Io comunque ammiro anche solo la costanza nell'iniziare qualcosa di pallosissimo e portarlo a termine, io mi sarei vista il film di paura e buonanotte al secchio (o ai fiori, in questo caso).

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    1. infatti la mia intenzione era di farne 150 come Bepho ma che NOIAAAAAAA!

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  2. E' così che si risponde a Geneva! Anche io concordo con il fatto che non ti sono usciti male, a parte la tendenza al suicidio (ma penso sia solo per il vaso non alto e stretto). E comunque la cosa che mi fa imbestialire di tutti questi blog è che hanno la luce perfetta SEMPRE per ogni scatto fotografico. Io ogni volta che voglio fare una foto a qualcosa giro per casa alla ricerca di una posizione decente e alla fine non ho mai lo stesso risultato...
    Chiara (quella che ha fatto la spia su Geneva :) )

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    1. maledette loro e la luce perfetta sempre...ma soprattutto le foto a fuoco!!

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  3. Oddio Vale non puoi capire, questo post mi ha messo il buonumore!! Nonostante la difficoltà a realizzare questi fiori (e mi complimento pure io con te che ti ci sei messa sotto con costanza) hai ironizzato sul procedimento e sul risultato finale, donando un'enorme simpatia complessiva al tutto!!
    Brava brava, io personalmente penso che non ti siano venuti cosi male!!
    Smuack bella!!!
    Ire <3

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