martedì 12 marzo 2013

Attendere la noia

L'attesa non e' il mio forte.
Mi annoia, mi mette ansia. Mi stufa, mi fa impazzire.
E allora o cazzeggio pesantemente con il telefono (cosa veramente vergognosa), oppure mi do ai miei amici failati e fidati.
Stavo aspettando una sorpresa, ovvero, delle sorprese in visita.
Io sapevo di loro, ma loro non sapevano che io sapevo. E qui ci fermiamo che se no faccio confusione.

Avevo gia' iniziato questo fail un po' di tempo fa, e mi stava guardando dalla scrivania/caos primordiale quando ho deciso che si', forse era il caso di terminarlo.
Sono tornata alle origini, ispirandomi (perche' a copiare NON sono capace) a questo progetto trovato sull'amico Pinterest.


La fanno cosi' facile che e' tutto riassunto in una foto.
Chiaramente io l'appendino design non ce l'ho, ma mi sono arrangiata con quelli da lavanderia.
Ne ho preso uno, e l'ho colorato. Visto che dovevo finire la tempera bianca, l'ho colorato con quella.



Ho passato due o tre mani di colore, prima di capire le tecnica adatta. Invece di stendere il colore, ho tamponato l'appendino con la tempera, manco fossimo nel '700 e l'appendino fosse in realta' la faccia di qualche aristocratico (si, si finisce per diventare come me a forza di inalare fumi di fallimenti veri).

L'ho lasciato ad asciugare e l'ho dimenticato.
Circa un mese dopo l'ho tirato fuori e ho iniziato a piegarlo come da foto.
Nella foto,con due pieghe l'han fatto.
Ecco di seguito i veri passaggi, e il vero risultato (al solito, tutti gli altri sono dei gran bugiardi):


Questi sono i primi due step per il piegamento dell'appendino, che forse, dopo essersi sentito trattato come un aristocratico del '700 si e' un po' irrigidito. Da notare che e' rimasta attaccata un po' di carta, ovviamente.

quell'essere la dietro bianco, e' il vecchio lettore mp3 che mi ha accompagnato fino a quando non ho ricevuto il cellulare tecnologgico tutto integrato.


Sono riuscita poi a piegarlo a 90gradi (e non ci pensate nemmeno, maliziosi), piega che gli ha donato un certo qual senso di simil-cigno.
Un cigno che poi' caduto quando l'ho ancora piegato in modo che diventasse una sorta di portariviste. Dalla foto e' chiaro a tutti che non si capisce nulla. Ma l'intenzione c'era.


Non mancava che provarle, per confutare che in realta' quella foto la', la prima, quella fatta bene rispetto alle altre, non e' altro che una truffa bella e buona: primo, perche' a me le riviste rischiano di cadere, come da foto, secondo perche' sicuramente il mio non regge il peso di un libro rigido come questo (vi ripropongo la foto che pure io sono pigra all'idea di muovere il cursore e tornare all'inizio del post a guardare la foto, figuratevi voi).


Per non parlare che questi sono DUE MEGA LIBRI.
Delusione?
No, SODDISFAZIONE. Ho ancora una volta provato che l'impossibile rimane impossibile.
E che la mia mente geniale, nonostante non sappia fare foto decenti (dov'e' il mio Ricky quando mi serve?), e' molto piu' brillante delle loro. Soprattutto si sa adattare a qualsiasi situazione.
E allora ecco cos'ho fatto:




Ispirata dalle vecchie stecche per i giornali, ho pensato bene di aggiungerci due nastri che stavano a caso, in casa (per chi se lo stesse ancora chiedendo, si, il calendario dell'avvento e' ANCORA sulla porta) e ho appeso le mie riviste.
Un fail fallitissimo ma che come una fenice, rinasce dalle sue ceneri.
E con questa perla mattiniera (colpa della neve che scende come se non ci fosse un domani), vi lascio in ammirazione.
Sempre a disposizione per crearvi oggetti failati unici e inimitabili.


1 commento:

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